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EUROPA

LA CITTA' MUTEVOLE

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Italia e Europa

La “comprensione” di un fenomeno, qual è anche quello architettonico, passa abitualmente sempre attraverso un processo di contestualizzazione, senza il quale rimarrebbero gesti isolati privi di relazioni: è solo istituendo queste ultime che ogni cosa assume un significato, perché si concatena ad altre. Queste considerazioni diventano importanti se si ritiene che l’architettura non sia solamente un manufatto volumetrico ma anche lo spazio implicitamente definito e le relazioni istituite con l’ambiente circostante. In pratica, si deve considerare l’architettura come una semplice componente della realtà, il cui significato non è dissociabile dal contesto, che a sua volta si modifica di continuo.

La città, come i paesaggi, hanno una sottile memoria degli episodi che li hanno formati e con essi si confrontano: non riescono del tutto a dimenticarsi del loro passato e nella loro lenta evoluzione continua riemergono i sensi dei singoli frammenti. Per poter valorizzare questi rapporti in una fotografia si deve partire dalla selezione di una parte di paesaggio, soprattutto se urbano, in cui il manufatto architettonico dev’essere in grado di emergere come una presenza da riosservare.

In quest’opera s’indaga sul rapporto tra la fotografia e l’architettura, il contesto e la rappresentazione, la lettura e l’interpretazione delle immagini, intrecciando le considerazioni critiche con una serie di fotogrammi sulle architetture contemporanee delle città europee in continua trasformazione e mutevoli.

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