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COMUNE DI

ALBISOLA SUPERIORE (SV)

RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA E NUOVO MUNICIPIO

2010-11

Ente appaltante: Comune di Albisola Superiore (SV)

Gara ristretta: secondo classificato
Gruppo di progettazione: Arch.Claudio Zanirato

Collaboratori: M.Rizzoli, A.Barbieri, L. Zani, G.Parenti

Superficie di progetto: 3.000 mq

Importo lavori: euro 4.700.000,00

veduta della nuova piazza e del municipio di Albissola Superiore

Si è rivisitato il Progetto Preliminare per la nuova sede municipale, nell’intento di individuare una maggiore caratterizzazione architettonica ed una sua più adeguata ambientazione urbana e paesaggistica.
Si propone di mantenere il filare di pini sul lato di ponente di via San Pietro (abbastanza degradato dal punto di vista architettonico e quindi da filtrare visivamente in qualche modo), di liberare da qualsiasi presenza la parte centrale della piazza ed antistante alla sede municipale e distribuire le sedute, attrezzature di arredo e giochi d’acqua, tendenzialmente sul perimetro della nuova piazza, in modo tale da garantire un’appropriata “prospettività” al Municipio.
La situazione di confronto ambientale più rilevante è rappresentato senz’altro nel rapporto con il terrapieno dell’attiguo parco rilevato ferroviario. Le sue dimensioni, in altezza e lunghezza, la sua compattezza materica, data dal rivestimento lapideo in opus incertum, costituiscono un fondale scenico cui è impossibile sottrarsi. Per questo, si propone di trattare matericamente i volumi basamentali del Municipio in maniera similare alla finitura del terrapieno, facendo ricorso a rivestimenti di pietra, scura e quasi incolore, lasciata a spacco, con poche aperture e concentrate, in modo da “confondersi” con lo sfondo preesistente. Inoltre, si propone di realizzare una connessione più diretta ed urbana con lo stesso terrapieno (che sarà risistemato a parcheggio pubblico, quindi molto frequentato), tramite una rampa gradonata aerea, che parte dal centro della nuova piazza (proprio di fronte al sottopasso) raggiunge il primo piano del Municipio, si avvolge su se stessa e sale fino al terrapieno, sempre nella direzione della Stazione.
In dissonanza con tali “basamenti” si dovrà porre l’edificio vero e proprio del Municipio, più alto e compatto, traforato dalle strette asolature verticali delle tante finestre necessarie, completamente rivestito di “scandole” di ceramica, dai timbri cromatici accentuati e caldi, quasi “squillanti”, in parte lucente, dall’immagine altera come si addice a si fatto edificio pubblico, “vibrato” nella sua composizione e forometria.
Il fronte sud è caratterizzato da tre terrazzamenti, dati da altrettanti volumi differenti e quasi privi di aperture. Se si considera che tale facciata è rivolta verso il mare e pertanto rappresenta la maniera unica con cui il Municipio si propone a chi proviene dalla Riviera, dalla via San Pietro, avendo come sfondo le colline verdi, è evidente che l’immagine proposta dev’essere molto rappresentativa. La proposta progettuale è quella di trasformare pienamente tutto il fronte sud dell’edificio in una sorta di grande sistemazione “paesaggistica”. Il piano inclinato originario si “scioglie” in una successione di scalettature alternate e tridimensionali (molto chiaroscurate per ottenere anche un effetto di frangisole per gli ambienti retrostanti, la sala consiliare in primo luogo, ma anche senza impedire alle viste di filtrare verso est ed ovest). Queste, da terra risalgono i tre terrazzamenti (proponendosi anche come pseudo porticati e tettoie protettive, sedute informali o come fioriere) e si arrampicano fino alla copertura più alta, l’attraversano nella parte centrale, entrano nel suo patio interno e discendono infine in parte verso la ferrovia. Queste fasce “verdi” ideali possono essere, per tutta la loro estensione o solo in parte, rivestite con guaine (o lamiere) di silicio amorfo, e quindi a continuare ad essere delle superfici di captazione solare. L’integrazione con il verde dei tre giardini pensili dei terrazzamenti e con altre situazioni che si possono aggiungere tra le gradonate, completa questa rivisitazione “simbolica” del lato meridionale dell’edificio.

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