La collocazione scelta per la costruzione, fuori dai centri abitati ed in piena campagna, ha indotto a ricercare nel paesaggio allargato le ragioni di una sua neccessaria connotazione. L’area in cui è prevista la costruzione del Nuovo Ospedale dei Castelli Romani e del Parco Biomedico è localizzata in un territorio con forte valenze ambientali. Trattasi, infatti, di un territorio di origine vulcanica, occupato originariamente dal  cosiddetto Vulcano Laziale o, più precisamente, dal complesso vulcanico dei Colli Albani. L’area su cui è prevista la costruzione è posta proprio sul limite estremo di questo, nel versante meridionale del Vulcano, e quindi pienamente coinvolta nel conseguente sistema paesaggistico. Il progetto cerca di  valorizzare al massimo la storia geologica di questi luoghi, proponendo una viabilità principale interna all’area con andamento circolare, che crea un terrazzamento centrale che evoca chiaramente una formazione vulcanica. Inoltre, si è scelto di trattare matericamente il basamento della piastra dell’ospedale con un rivestimento lapideo di pietra vulcanica (basalto o peperino), di colore grigio scuro com’è la lava raffreddata, mentre le tonalità calde ed accese del corpo più elevato dell’ospedale dovrebbero rimandare ad una presenza magmatica vivace. Nella progettazione si sono inoltre privilegiate le vedute verso i sistemi insediativi storici, proponendo nella nuova edificazione dell’ospedale un sistema a piastra basamentale sormontato da un edificio più alto e compatto, in grado di rimandare idealmente alla storia urbana dei luoghi interessati.