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COMUNE DI FOLLONICA (GR)

SCUOLE INNOVATIVE

2016

Ente appaltante: MIUR (RM)

Gruppo di progettazione: Arch.Claudio Zanirato

con A.Stazio, M.Contini, A.Robetti

Collaboratori: L.Piraccini, L.Golfieri

Superficie di progetto: 7000 mq

Importo lavori: euro 8.900.330,00

Progetto di polo scolastico nel Parco Centrale a Follonica, Scuole Innovative

Le architetture si dovranno interfacciare con il Parco Centrale e le colline artificiali: l'emiciclo verde dell'Arena si apre verso l'area scolastica, quasi a trovare un suo compendio. Perciò la nuova edificazione è vista come il  compimento di un intervento paesaggistico, nel quale il verde della vegetazione appartiene ad entrambi gli scenari.  Il polo nasce così in continuità con il parco, riprendendo il segno flessuoso delle dune inverdite e completandone il “segno”. L'architettura acquista una sua autonomia formale conformandosi con linearità spezzate di una “controscena”.
La simbiosi ricercata si traduce in un'architettura del verde, in cui giardini pensili caratterizzano terrazzamenti e alberature rimandano direttamente al coronamento delle dune del parco. La testata sud-ovest della scuola si “salda” ad una collinetta “sezionata” alberata: la copertura si “apre” in un giardino, a formare una “testata” verde che poi prosegue in modo più o meno regolare per tutto l'andamento avvolgente della costruzione, e terminare affusolata, “a coda”, con un'altra duna inverdita che si spegne dirigendosi verso il parco fluviale.
A questa impostazione “paesaggistica” corrisponde una morfologia strutturale e funzionale dell'intero organismo scolastico: la “trincea” in copertura disegna un camminamento interno e diventa una presa di aria e luce per le aule. Il segno viene poi rimarcato dalla punteggiatura dei camini solari che servono il piano terra cui è associata tutta la struttura intermedia della parte su doppio livello.
A questa, per l'attività didattica corrente, si associano altri corpi “accessori”, per attività comuni ed “aperte”, protesi verso il Parco in modo plastico: vanno a costituire il Civic Center (auditorium, palestre, biblioteca, laboratori) che in posizione baricentrica suddivide-unisce le scuole, come un'evidente “soglia” spaziale che configura l'organismo scolastico come un palinsesto urbano, una commistione tra spazi aperti e chiusi, ambiti riservati e pubblici....
La progettazione è stata pensata come un frammento urbano, con tutta la sua complessità ed articolazione: tre piazze di ritrovo, dominate dal Civic Center, le parti più simboliche, e le due scuole sono l'amalgama. Alle piazze corrisponde un grande spazio interno pubblico (hall centrale di raccordo) intorno al quale, dentro e fuori, si articola la “vita” e quindi pensato come un teatro, per svolgere lezioni, riunioni e manifestazioni, non solo scolastiche.
L'organizzazione spaziale segue l'idea di “organicità” dispositiva: una visione “allargata”, pensata in termini di attività sociali e non tanto di edifici scolastici ed aule. L'impianto è concepito come la sovrapposizione di due idee: il plesso scolastico come insieme di diverse unità ed il polo come strada interna che mette in comunicazione gli spazi costruiti. Da qui la “frantumazione” visiva: l'organizzazione interna è legata il più possibile alle esigenze dell'individuo nella sua crescita evolutiva, con differenti caratteri per i diversi ambienti destinati agli studenti, ma anche agli adulti che vi lavorano o la frequentano per attività extrascolastiche.
La flessibilità d'uso degli spazi didattici si attua con la disponibilità completa dei piani, con limitate strutture intermedie (integrate con impiantistica e distribuzione), nonché diffuse aperture finestrate sui perimetri, modulari. Marginalizzando le attività didattiche frontali sparisce pure la parete di fondo dell'aula: si possono così facilmente attivare molteplici layout organizzativi, azionando pareti retrattili impacchettatili e/o disponendo moduli tridimensionali mobili abbinabili, soluzioni anche utili per una diversa configurazione temporale (aule normali/sostegno/distribuzione).

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