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ITALIA

smart cities

2012-13

Emilia Romagna

I temi progettuali affrontati riguardano la riqualifica-zione dello spazio urbano, attraverso il suo ripensamento come luogo pubblico, all’interno delle politiche e strategie di SMART CITY, di creatività urbana. Ricordando che essere creativi vuol dire nient’altro che cercare connessioni nuove e utili: connessioni fra elementi già esistenti; creatività per essere smart, estremamente duttili, per essere green e sostenibili, per essere, soprattutto, socialmente vivaci, mobili, accesi e per reagire ad una condizione di svantaggio che, per le nostre società ed economie mature ed invecchiate, da congiunturale si sta trasformando 

in strutturale. Quindi la città del futuro dovrà abituarsi ad essere più competitiva per trovare le risorse ed impegnarle al meglio.

Può diventare questa l’occasione per molte città per riflettere su loro stesse, dopo l‘espansione travolgente degli ultimi decenni, e pensare ad una crescita finalmente solo qualitativa, fatta di trasformazioni “sapienti”: in fondo, una città può crescere veramente solo quando sa trasformarsi dal suo interno, ripensarsi, RI-CREARSI.

Le progettazioni per città emiliano-romagnole hanno tutte ricercato, a modo loro, una continuità ambientale all’interno dei tematismi proposti dalle diverse realtà locali, che spesso hanno attivato Laboratori partecipati dai cittadini per focalizzarli. La metodologia impiegata ha sempre proceduto con un’attenta analisi storica dei luoghi, una valutazione delle criticità in essere, per l’individuazione del concept di riferimento per il progetto e solo poi concludere con la formalizzazione progettuale.

Agazzano, una volta trovata la sua forma urbana, seppur minima, ha perduto il rapporto diretto con l’architettura monumentale, rimasta in disparte come eccezione, per cui la progettazione si è indirizzata verso il recupero di una relazione funzionale e prospettica più equilibrata e policentrica.

La situazione del tutto particolare di Mesola, con la sua storia di città mancata, ha messo il progetto di fronte alla possibilità di agire nel contesto cittadino per consentire l’emersione di una dimensione urbana rimasta solo latente, fatta di uno strettissimo rapporto con la natura “domata” e quindi di segni forti.

A Lugo si è cercato di dare un ruolo ed un significato al vuoto monumentale, rappresentato dall’eccezionalità del quadriportico del Pavaglione, esplorando il valore della presenza dell’elemento naturale nella scena urbana, agendo sulla variabilità delle configurazioni degli spazi aperti, per usi temporanei e differenti.

Infine, a Forlì, il tema del riuso dei contenitori storici nella città consolidata ed in continua trasformazione ha stimolato la progettazione di nuove relazioni tra le parti in gioco, una volta ridefinite nei loro contenuti, agendo direttamente sulle dinami- che urbane e sull’esigenza di risignificare i luoghi, per poterli reinserire nella trama cittadina dopo l’abbandono.

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Laboratorio di Architettura 3, Corso di laurea in Scienze dell'Architettura, Scuola di Architettura di Firenze,

A.A.2011-12

Ricreare la città, Smart Cities
Ricreare la città, Smart Cities, Agazzano

Agazzano (PC)

Ricreare la città, Smart Cities, Mesola
Ricreare la città, Smart Cities, Mesola

Mesola (FE)

Ricreare la città, Smart Cities, Lugo

Lugo di Romagna (RA)

Ricreare la città, Smart Cities, Forlì

Forlì (FC)

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