ITALIA
firenze smart mobility
2018-21
Firenze
Anche le città più consolidate trarranno vantaggi sostanziali dalla nuova mobilità: un caso studio applicato all'intera area urbana di Firenze dimostra le potenzialità di questa rivoluzione già in atto.
Questa visione può aiutare a risolvere i problemi dell'accessibilità congestionata dei centri storici più grandi così come l'isolamento dei villaggi tradizionali più impervi e per questo a rischio abbandono. In pratica, si dovrebbe riuscire a colmare le divergenze di accessibilità ai luoghi urbani e che ne fanno la differenza evolutiva in questo specifico momento, assicurando livelli elevati di gestione delle emergenze (come l'ultima epidemica, ma anche i grandi eventi, programmati o imprevisti). È uno scenario architettonico e urbano ancora tutto da immaginare.
Nell'applicazione del caso fiorentino, si possono ipotizzare tre distinti scenari occupazionali interconnessi e interscalari, su cui agire: l'autostrada/tangenziale, le aree di servizio carburante urbano, l'attraversamento urbano del fiume Arno.
In queste simulazioni progettuali le città possono essere riviste a partire dai loro vuoti per ottenere un'accessibilità diffusa, vista come un nuovo valore urbano alla portata di tutti. Il passaggio dalla città dell'automobile alla città della mobilità "programmata", rappresenta un riequilibrio necessario per ogni organizzazione urbana e storica, per aumentare in modo più omogeneo l'efficienza e la sicurezza operativa. L'evoluzione degli attuali sistemi di mobilità porterà quindi ad un ulteriore cambiamento radicale della vita cittadina, verso una maggiore condivisione di spazi e servizi, una “socializzazione” della convivenza che ne rimane la ragione di fondo.
Laboratorio di Architettura 3, Corso di laurea in Scienze dell'Architettura, Scuola di Architettura di Firenze,
A.A.2017-18-19-20